Trading Online
Il sessantadue per cento dei millennials ha un’idea imprenditoriale, ma solo il 2 per cento gestisce la propria attività. E’ sensato considerare trading online come alternativa al lavoro?
Il continente europeo ha vissuto un’economia estremamente fiorente negli ultimi decenni, che ha portato un’incredibile ricchezza alle nazioni europee industrializzate. Tuttavia, con la crescente instabilità economica, il divario tra ricchi e poveri e un possibile tracollo finanziario dietro l’angolo, le cose stanno cambiando.
Poiché Internet è un compagno quotidiano per quasi tutti i giovani europei, la ricerca di un’ulteriore fonte di reddito indipendente che tragga profitto dal world wide web sembra una risposta ragionevole ai recenti sviluppi globali. L’unica domanda è: Ha senso il trading online come alternativa al lavoro?
Chi vuole essere un imprenditore?
Secondo un recente sondaggio, circa il 62% dei millennials ha un’idea imprenditoriale e ha già considerato il lancio della propria attività. Mentre questo desiderio mostra chiaramente che le giovani generazioni sono fortemente interessate a creare una propria fonte di reddito, purtroppo non corrisponde affatto alla realtà. Infatti, a partire dal 2014, solo il 2% dei millennials ha davvero creato la propria attività.
Le ragioni di questa situazione potrebbero non essere del tutto chiare, ma, soprattutto nell’Unione europea, gli immensi ostacoli burocratici, le rigide regolamentazioni ed i sistemi ad alta tassazione di molte nazioni sono indubbiamente fattori che le generazioni più giovani stanno prendendo in considerazione. Ad esempio, il GDPR dell’UE è spesso visto come un grosso ostacolo per molte piccole imprese online.
Alla ricerca di alternative al lavoro
Con tutti questi ostacoli che gli imprenditori moderni hanno bisogno di aggirare, le generazioni più giovani sono attualmente alla ricerca di alternative redditizie. Il trading online sta guadagnando popolarità tra i giovani adulti di tutta Europa. Negli ultimi tre anni, la percentuale di utenti di età inferiore ai 30 anni è aumentata di oltre il 25%.
La barriera d’ingresso per il trading è significativamente inferiore rispetto a 30 anni fa.
Oggigiorno, chiunque abbia una buona connessione internet è in grado di apprendere i principi economici di base del trading e, quindi, IN TEORIA guadagnare un reddito alternativo.
È vero che Internet offre un’incredibile quantità di materiale didattico e dati che gli aspiranti trader possono utilizzare. Internet dà accesso a migliaia di articoli, scritti da veri esperti di trading (e da presunti tali), che ti insegneranno tutto, dalle regole dell’analisi fondamentale alle complesse teorie dell’analisi tecnica.
Inoltre, il trading online comporta numerosi vantaggi tecnici in cui le imprese tradizionali sono carenti, poiché è solitamente meno influenzato dalle normative, dalla burocrazia e dall’attuale situazione economica. Oltre a ciò, i principianti possono facilmente migliorare le proprie capacità senza rischiare un solo centesimo utilizzando i programmi demo che molte piattaforme di trading offrono.
Si può vivere di trading?
Molte società di servizi finanziari in Europa stanno attualmente lavorando per fornire un’esperienza utente migliore per i loro clienti europei. Ma finchè si resta in DEMO va tutto bene, i problemi nascono se si passa ad investimenti REALI.
Il trading non è come viene descritto nelle pubblicità che vedete online, per far soldi è necessario avere sufficienti capitali, altrimenti diventa poco più che una scommessa e i rischi superano di gran lunga gli effettivi vantaggi.
Proprio a causa del “dilagare” di queste piattaforme di trading, di recente la leva (una sorta di moltiplicatore che permette di investire più denaro di quello che si ha ma anche di perdere più facilmente l’intero capitale) è stata limitata ad 1:30 mentre prima arrivava fino ad 1:500 (in alcuni mercati non regolamentati è tuttora così).
Il limite è stato imposto perché molte persone hanno perso denaro in quest’attività, anche a causa della leva eccessiva, ogni oscillazione del mercato mieteva migliaia di vittime ogni giorno.
Con la leva attuale crearsi una rendita parallela senza un capitale almeno a 5 zeri è molti difficile.
Fare trading è utile?
In tempi in cui i trader professionisti, hanno un seguito social di diverse centinaia di migliaia di persone, il trading potrebbe diventare un vero “abbaglio” tra le persone di età compresa fra i 18 ei 35 anni. Inoltre, dal momento che molte applicazioni di trading stanno attualmente fornendo opportunità educative, è quasi certo che un numero sempre maggiore di giovani adulti abbandonerà l’imprenditorialità e sceglierà il trading online come alternativa al lavoro.
Se si tratta di imparare le leggi di mercato il trading online può senz’altro essere utile, se invece si pensa di “vivere” di trading senza un capitale di partenza (col rischio di perdere tutto), bé è pura illusione.
Pochi investitori al mondo riescono a guadagnare regolarmente più del 10% annuo e ovviamente se il vostro capitale non è almeno di 100mila € difficilmente farete una vita decorosa col trading online.
Conclusioni
Il trading è un mestiere serio ma a differenza di molti altri è un mestiere imprenditoriale e quindi ha necessità di capitali per essere avviato. Immaginatelo come se decideste di aprire un bar, certo è possibile guadagnare bene ma serve denaro per iniziare ed il fallimento è una possibilità più che concreta.
Il trading online è la stessa cosa, il “bar del trading” può fallire molto facilmente, un po’ come nella realtà sono molti di più i fallimenti che i successi, non ci sono certezze e la possibilità di perdere tutto il capitale a disposizione è più che concreta.